DONNE CHE AMANO TROPPO
di ROBIN NORWOOD
Edizioni FELTRINELLI pagg.380
PUBBLICAZIONE 1989
Un saggio o un viaggio? Chi di noi non si è mai chiesta se era il caso di mantenere una relazione dolorosa o sarebbe stato meglio chiuderla? E quante di noi si sono davvero soffermate a chiedersi cosa c’è, che lavora nel nostro profondo, per creare rapporti di questo tipo? Punto di forza di questo libro sono le nostre storie, noi protagoniste. Robin racconta un singolo pezzo della nostra vita alla volta, facendone poi l’analisi psicologica. Spiegandoci come, i traumi che abbiamo subito, ci portano a tagliare la percezione dell’Amore per noi stesse, l’unico che ci fa attrarre il vero Amore nel mondo!
Ci dà una definizione dell’Amore, levandoci la maschera romantica e da salvatrice.
Quanto ci fa bene sentirci utili per chi “ha bisogno”. Viviamo la paura di non meritare l’amore e l’autoinganno che, esser indispensabili, sia garanzia di un rapporto duraturo. Sì ma l’Amore?! Si instaura così una frustrazione legata al fatto che se nemmeno un uomo “misero” riesce ad amarci, allora non valiamo proprio nulla. La storia successiva sarà con un uomo ancora peggiore: profezia auto avverantesi! Questo è solo uno degli schemi analizzati, in cui possiamo riconoscerci.
Racconta dei nostri uomini “troppo amati”. Parla di uomini che “amano troppo”, cambia molto? No, i meccanismi sono gli stessi.
Da un certo punto in poi il libro passa alla tematica specifica delle dipendenze. Come si sviluppano in una famiglia, i meccanismi di complicità nel mantenerle, la sensazione di tradimento vissuta da chi viene forzato a disintossicarsi, la perdita di ruolo quando l’altro cambia e si disintossica…siamo capaci di cambiare assieme a chi abbiamo fortemente voluto che cambiasse?
La sensazione dell’ultima pagina è stata che Robin volesse, altrettanto fortemente, che noi scrivessimo non un nuovo capitolo della nostra vita ma un nuovo libro….
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